Riguardo, poi, all'affermazione che quanto molto utile diviene anche onesto, (si dovrebbe dire) anzi che lo è, non lo diventa: nulla, difatti, è utile se non è onesto, e non è onesto perché utile, ma utile perché onesto. Questo è stato riconosciuto spesso in altre occasioni e specialmente da Gaio Fabrizio, console per la seconda volta durante la guerra contro Pirro, e dal nostro senato. "Ma si aumentarono le entrate; quindi il provvedimento fu utile". Dunque, che un uomo sottragga qualcosa ad un altro e aumenti il proprio vantaggio con lo svantaggio di un altro è contro natura più della morte, della povertà, del dolore e di tutti gli altri mali che possono accadere al corpo o ai beni esterni: ciò infatti mina alle basi la convivenza umana e la società: [se infatti saremo così disposti da spogliare o violare un altro a causa del suo guadagno, di necessità si disgrega quella che è soprattutto secondo natura, cioè il legame tra gli uomini]. Se qualcuno avesse dato ad un altro una farmaco per l'idropisia, ed avesse pattuito che costui, guarendo per mezzo di quel farmaco, non ne avrebbe più fatto uso in seguito, nel caso che fosse sopravvenuta la guarigione per merito di quel farmaco, e a distanza di qualche anno fosse nuovamente ricaduto nella stessa malattia, senza poter ottenere da colui, col quale aveva stipulato il patto, il permesso d'usare nuovamente la stessa medicina, che si dovrebbe fare? Ma avendo voluto Basilo dare il suo nome a Marco Satrio, f iglio di sua sorella, e avendolo fatto erede (parlo di colui che fu patrono dell'agro piceno e sabino), o vergogna dei tempi, [il nome di quelli,] non era giusto che due tra i principali cittadini avessero il patrimonio e a Satrio non toccasse nulla, ad eccezione del nome! Così verrà fatta quella scelta dei doveri, su cui si sta indagando. Cicero, De officiis III, 38 . See what's new with book lending at the Internet Archive. 5. www.latein24.de. 22. Perché tu capisca che ai nostri padri non piacevano i furbi. Esporrò, dunque, quest'ultima parte, senza alcun aiuto, ma, come si dice, con le mie sole armi: infatti, dopo Panezio, non è stato formulato nulla, intorno a questa parte, che possa ottenere il mio consenso tra gli scritti che sono capitati nelle mie mani. Preferirei che non avesse fatto una simile promessa e penso che ciò sarebbe stato indizio di serietà; ma dal momento che ha promesso, se riterrà vergognoso danzare, sarà più onesta la menzogna non prendendo niente dall'eredità che prendendola, a meno che non voglia destinare quel denaro a qualche grave necessità dello Stato, di modo che non sia turpe neppure danzare, per venire in aiuto della patria. In verità non mi pare, sebbene abbia amato l'uno, quando era in vita, e non nutra odio nei confronti dell'altro, ora che è morto. 11. Canio montò in bestia, ma che avrebbe potuto fare? Piuttosto egli avrebbe dovuto dimostrare che non era giusta, perché non era utile allo Stato, anziché riconoscere che era giusta, mentre diceva che non era utile. In questo caso quella che sembrava utilità valse più dell'onestà, in quelli precedenti una falsa apparenza d'utilità fu superata dall'autorevolezza dell'onestà. A chi faccio torto? " Cicerone - de Officiis - Libro terzo Traduzione italiana (Versioni di riferimento: D. Arfelli, Zanichelli, 1969; P. Fedeli, Adriatica, 1969) Nota bene : i caratteri greci usati in questo testo sono leggibili scaricando il font SGREEK dal sito di Perseus , dove viene illustrato in dettaglio come si procede per installare i vari font per i testi scritti in greco. 43. danke im voraus. E' possibile che ad un impero, che deve fondarsi sulla gloria e sulla simpatia degli alleati, siano utili l'odio e l'infamia? 24. 'Molti gli iniqui ed infedelí al regno, pochi i benevoli'. Sarebbe stato più utile, dunque, sia per Fabrizio, che in questa città fu come Aristide in Atene, sia per il nostro senato, che non disgiunse mai l'utilità della dignità, combattere il nemico con le armi o col veleno? Donde Ennio: "Invano è saggio quel saggio incapace di giovare a se stesso". E così, servendosi dei poteri concessigli dall'anello, fece violenza alla regina e col suo aiuto uccise il re suo padrone, tolse di mezzo chi, a parer suo, gli si opponeva, e nessuno potè scorgerlo mentre compiva questi delitti; così, tutto ad un tratto, grazie all'anello divenne re della Lidia. Non bisogna temere che Giove, adirato, nuocesse, perché non è solito adirarsi né fare del male. Invece l'uomo giusto e quello che intendiamo per uomo onesto, non sottrarrebbe niente a nessuno per prenderselo per sé. Ci si chiede se debbano essere sempre mantenuti i patti e le promesse che, secondo la formula dei pretori, "non siano stati fatti né con la violenza né con la frode". 47. 15. Se, difatti, non solo l'utilità, ma l'intera felicità della vita consiste, come ha scritto Metrodoro, nella salda costituzione fisica e nella certa speranza della sua durata, certamente questa utilità, che è pure la più grande, sarà in conflitto con l'onestà. Quanto a noi, la nostra Accademia ci dà ampie possibilità di difendere, a pieno diritto, qualsiasi tesi ci si presenti in sommo grado probabile. Sebbene, difatti, in molti luoghi Epicuro parli, come egli dice, con sufficiente forza d'animo del dolore, non bisogna, tuttavia, considerare quello che dice, ma quello che sarebbe logico dicesse chi ha limitato il bene al piacere e il male al dolore; ad esempio, se volessi ascoltarlo mentre parla della continenza e della temperanza, è vero che ne parla a lungo in molti luoghi, ma "l'acqua ristagna" come si dice; difatti, come potrebbe lodare la temperanza chi ripone il sommo bene nel piacere? Non resta alcuna testimonianza scritta del suo ingegno, nessuna opera elaborata nel periodo di riposo, nessun frutto della sua solitudine. 111. Quando mi accorgerò che tu trai godimento da questo tipo di dottrina, allora con te discorrerà in tua presenza tra poco, come spero, e di lontano finché sarai assente. In casi simili diversa è l'opinione di Diogene di Babilonia, stoico importante e serio, e di Antipatro, suo discepolo, uomo di straordinaria acutezza: secondo Antipatro bisogna dichiarare tutto, perché il compratore non ignori nulla che sia noto al venditore; secondo Diogene occorre che il venditore riveli i difetti, limitatamente alle prescrizioni del diritto civile, tratti il resto senza frode e, dal momento che vende, cerchi di vendere al prezzo più vantaggioso. 18. "Anzi, [ríbatterà quello], è necessario, se pure ti ricordi che tra gli uomini c'è, per natura, un vincolo sociale". Quanto valgono quelle parole "che io non sia preso e ingannato per causa tua e della fiducia in te riposta"! Contemporaneamente Tiberio Numicio e Quinto Melio, allora tribuni della plebe, siccome la pace era stata stipulata con la loro autorizzazione, furono consegnati affinché fosse annullata la pace coi Sanniti; lo stesso Postumio, che doveva venir consegnato, fu sostenitore e promotore di questa procedura. Gli sembrava utile raggiungere la massima potenza a spese dell'impopolarità altrui, ma non si rendeva conto di quanto ciò fosse ingiusto e vergognoso nei confronti della patria. Nobis enim persuasum esse debet, si omnes deos hominesque celare possimus, nihil tamen avare, nihil iniuste, nihil libidinose, nihil incontinenter (nobis) esse faciendum. "Se uno vendesse, sapendolo, vino che sta per inacidire, dovrebbe dirlo?" Ecco i problemi di questo tipo: se, per esempio, un uomo onesto avesse importato da Alessandria a Rodi una grande quantità di frumento in un periodo di miseria e di carestia dei Rodiesi e di prezzi altissimi, e venisse a sapere che parecchi mercanti sono salpati da Alessandria e, lungo la rotta, avesse visto navi cariche di frumento dirigersi verso Rodi, dovrebbe dirlo ai Rodiesi o, tacendo, dovrebbe vendere al prezzo più alto il suo frumento? Ma se vorranno prenderle nel senso che non esiste fede data ad un uomo sleale, badino a non cercare un mezzo per occultare lo spergiuro. With an English translation by Walter Miller by Cicero, Marcus Tullius; Miller, Walter, 1864-1949. Modelled on the De Officiis of Cicero, Ambrose of Milan's work sets out his ethical vision for his clergy. Si, ma è nell'interesse della patria stessa avere i cittadini affezionati ai propri genitori. Ma neppure Giove adirato avrebbe potuto nuocere a Regolo, più di quanto proprio Regolo nocque a se stesso. "Se uno vendendo oro, credesse di vendere ottone, il galantuomo dovrebbe avvertirlo che si tratta di oro o dovrebbe acquistare per un denaro ciò che ne vale mille?" "Se uno sciocco avesse afferrato una tavola in un naufragio, un saggio gliela dovrebbe sottrarre, se potesse?" 37. Spesso, infatti, accade che, mutate le circostanze, ciò che siamo soliti stimare per lo più immorale, si trova che non è tale. 105. E se Panezio fosse un uomo tale da affermare che la virtù si deve praticare proprio perché essa è produttrice di utilità, come quelli che misurano le cose da desiderare o in base al piacere o in base alla assenza di dolore, sarebbe possibile per lui affermare che l'utilità contrasta qualche volta con l'onestà. Ugualmente in ogni decisione bisogna tener lontana la speranza e la convinzione di potersi nascondere e celarsi. Questi doveri, dunque, dei quali sto discutendo in questi libri, sono - secondo gli Stoici - cose oneste di secondo grado, non proprie solamente dei sapienti, ma comuni a tutto il genere umano. Così sarà la stessa legge naturale, che conserva e assicura il benessere generale, a stabilire senza dubbio che i beni necessari alla vita siano passati dall'uomo incapace ed inutile all'uomo sapiente, buono e coraggioso, che, morendo, sottrarrà molto all'utilità generale, purché costui, avendo un alto concetto di sé ed amando troppo se stesso, non tragga da ciò il pretesto per compiere un'ingiustizia. Egli mise da parte affetto ed umanità, per poter conseguire quanto sembrava utile e non lo era, e tuttavia tirò in ballo il pretesto del muro, un'apparenza d'onestà né approvabile né abbastanza idonea. CONFLITTO TRA UTILITA' E FORTEZZA: ULISSE. CASI TIPICI DI CONFLITTO TRA ONESTA' E UTILITA'. Da questo si capisce che, essendo la natura fonte del diritto, è secondo natura che nessuno si comporti in modo da ricavare un bottino dall'ignoranza altrui. Publication date 1913 Publisher London Heinemann Collection robarts; toronto Digitizing sponsor Andrew W. Mellon Foundation Contributor Robarts - University of Toronto Language Pax Romana - Pax Americana: Die Frage nach dem gerechten Krieg. E d'altra parte questo non è stato stabilito solamente dalla natura, cioè dal diritto delle genti, ma anche dalle leggi dei popoli, sulle quali si fonda lo Stato nelle singole città, perché non sia permesso nuocere ad altri per il proprio vantaggio. 103. Se invero ciò non ti è permesso, perché contrasta con le teorie di Cratippo, mi concederai sicuramente questo, che l'onesto si deve desiderare soprattutto per se stesso. 5 risposte. Ma ritorniamo, ormai, all'argomento. Si presentano spesso molte cause che turbano l'animo con l'apparenza dell'utile, non quando ci si chiede se si debba abbandonare l'onestà per le dimensioni dell'utilità - giacché questo è disonesto -,  ma se si possa compiere in modo non disonesto ciò che sembra utile. In primo luogo a questo proposito bisogna appoggiare Panezio, perché egli non ha affermato che l'utile possa contrastare talvolta con l'onesto - e non gli era lecito dire ciò - ma che possono contrastare con l'onesto quelle cose che hanno l'apparenza dell'utile. E' chiaro, ormai, quale sia la mia opinione e quale la controversia tra i suddetti filosofi. Resta la quarta parte, che consiste nella convenienza, nella moderazione, nella modestia, nella continenza, nella temperanza. Comunque, sia che la simulazione e la dissimulazione costituiscano frode, pochissime sono le azioni in cui non entri la frode; sia che uomo onesto sia colui che giova a chi può e non nuoce a nessuno, è certo che non possiamo trovare facilmente questo uomo onesto. Ma in tutto questo glorioso comportamento di Regolo un atto è specialmente degno di ammirazione, il fatto che egli propose di trattenere i prigionieri. L'utilità, dunque, deve essere guidata dall'onestà, e precisamente in modo che questi due concetti a parole sembrino diversi, ma nella sostanza suonino la stessa cosa. E tu credi che la gloria che ci si procura nei travagli e nei pericoli d'ogni giorno possa essere messa a confronto con questa tranquillità? "Non dovrà fare, dunque," dirà qualcuno "ciò che è utile, che gli giova?" 0 chi, piuttosto, che non lo ricercherebbe con il massimo impegno? "Me ne ricordo", dirà l'altro, "ma questa società è forse tale che nulla appartenga più privatamente a ciascuno? Gaio Mario era molto lontano dalla speranza di divenir console e ormai da sette anni dopo la pretura era abbandonato da tutti né dava l'impressione che avrebbe mai presentato la propria candidatura al consolato; inviato a Roma dal suo comandante Quinto Metallo, di cui era luogotenente, uomo e cittadino di altissime qualità, lo accusò presso il popolo romano di tirare alle lunghe la guerra: se lo avessero fatto console, avrebbe consegnato in poco tempo Giugurta, vivo o morto, in potere del popolo romano. 108. Non bisogna, dunque, decidere nemmeno su argomenti il cui esame stesso è disonesto. 25. 115. Lo negano la grandezza e la fortezza d'animo. Sembrava che egli avesse come obiettivo l'utilità, ma essa era inesistente, perché l'onestà le si opponeva. Chi c'è che si terrebbe lontano dall'utile? 98. 106. 46. Allo stesso modo è più secondo natura, per conservare ed aiutare - se possibile - tutte le genti, sobbarcarsi le più grandi fatiche e disagi, ed imitare il famoso Ercole, che la fama degli uomini, memore dei benefici ricevuti, collocò nel consesso degli dei; è molto meglio, dunque,  tutto questo che vivere in solitudine non solo senza alcun affanno, ma anche tra i più raffinati piaceri, ricchi di ogni sorta di beni, sì da eccellere anche in bellezza ed in forza. La forza dell'onesto è tale da oscurare l'apparenza dell'utilità. Panezio trattò in tre libri i primi due quesiti, del terzo scrisse, invece, che ne avrebbe parlato in seguito, ma non mantenne ciò che aveva promesso; 8. la qualcosa mi meraviglia tanto maggiormente, in quanto il suo discepolo Posidonio ha scritto che Panezio visse altri trent'anni dopo la pubblicazione di quei libri. A me, sinceramente, non sembrano oneste neanche le vere eredità, se sono ottenute per mezzo di lusinghe piene di malizia, con devozione non sincera, ma simulata. Dopo che Aristide ebbe udito ciò, si recò nell'assemblea tra l'aspettazione generale e disse che il consiglio di Temistocle era utilissimo ma per nulla onesto. "Certo" dice Antipatro. E che? Si trattò, dunque, d'una sciocca astuzia, che imitò malamente la prudenza. Quale infelice schiavitù, quella della virtù assoggettata al piacere! Eppure in tali argomenti una cosa suole sembrare l'utile, un'altra l'onesto. Diogene non lo reputa necessario, Antipatro lo ritiene compito di un galantuomo. 35. Risposta preferita. Non è vergognoso che i filosofi  siano indecisi su ciò che non suscita dubbi neanche nei contadini? Vai forse in cerca di prove più autorevoli? Perciò non per anteporre talvolta l'utile all'onesto, ma per giudicare, senza incorrere in errore, le cose utili - nel caso che qualche volta ciò accadesse - introdusse nel suo discorso quel contrasto apparente, ma non reale. A questo, infatti, mirano le leggi, questo è il loro scopo, che sia salva ed integra l'unione dei cittadini, e puniscono coloro che la rompono con la morte, l'esilio, la prigione e le multe. Il nostro Stato è pieno di frequenti esempi in molte occasioni e specialmente nella seconda guerra punica: dopo la disfatta di Canne mostrò un coraggio maggiore di quanto ne avesse dimostrato nei periodi favorevoli; nessun segno di timore, nessuna parola di pace. 87. Ammetti pure che non esista niente di più piacevole, ma che cosa si può immaginare di più turpe? "A quanto ne so io, no" risponde quello "ma qui, di solito, non viene a pescare nessuno; perciò ieri mi stupivo di quanto fosse accaduto". A quale scopo ti dico questo? E' giusto, difatti, che non sia lecito che venga attribuito il titolo di cittadino a chi non lo è, in base alla legge proposta da Crasso e Scevola, saggissimi consoli ; ma è del tutto incivile proibire agli stranieri di godere dei vantaggi della città. Chi pensi che potrebbe farlo? 21. Quod si ita est, ne vendendum quidem quicquam est, sed donandum.” XIII. Di conseguenza tra molti ammirevoli esempi difficilmente qualcuno potrebbe citarne uno più lodevole ed efficace di questo. Sono questi i casi che spesso, quando dobbiamo decidere, ci rendono dubbiosi, allorché la violazione dell'equità non sembra rilevante, ma appare grandissimo il vantaggio che da essa deriva: così, ad esempio, a Mario non sembrava tanto riprovevole carpire il favore popolare ai colleghi e ai tribuni della plebe, ma molto utile diventar console con quel mezzo, ciò che egli si era proposto. In realtà gli Stoici furono talmente d'accordo con lui, da ritenere che tutto ciò che è onesto è utile, e non è utile ciò che non è onesto. Quel giudice, dunque, emise questa sentenza: poiché nel vendere conosceva i difetti e li aveva celati, doveva rispondere del danno presso il compratore. 20. 118. Non biasimate, di grazia, Regolo, testimone non mediocre, anzi forse importantissimo (della fondatezza delle loro asserzioni). Ma, come ho detto sopra, vi sono dei casi in cui l'utilità sembra in conflitto con l'onestà, cosicchè occorre considerare se sia veramente in contrasto o possa venire identificata con l'onestà. Io mi sono trovato spesso in disaccordo anche col mio amico Catone; mi sembrava che sostenesse con troppa intrasigenza gli interessi dell'erario e del bilancio, e che negasse tutto ai pubblicani, molto agli alleati, mentre verso questi dovevano essere benefici, verso quelli comportarci come eravamo soliti fare con i nostri coloni, tanto più perché quella concordia di classi interessava la salute dello Stato.

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